08 Ago Usa l’ Intelligenza Intuitiva per prendere buone abitudini
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Facciamoci subito una domanda scontata: a cosa serve una buona abitudine?
La prima risposta che molti danno su due piedi è “a stare meglio”, il che è verissimo, ma c’è molto di più.
Una buona abitudine ti permette di costruire e mantenere, giorno dopo giorno, qualcosa che vuoi nella tua vita (lavoro, salute, forma fisica, divertimento…), dandoti allo stesso tempo una soddisfazione immediata (dovuta al senso di completezza che piace molto a noi umani) e limitando lo sforzo che ti serve per raggiungerla (perché se è un’abitudine, compierla è diventato facile). Questo è dimostrato da un’ampia letteratura scientifica, che puoi trovare abbastanza facilmente (anche se spesso in inglese) sul web.
Quindi avere delle buone abitudini rende la vita migliore sia nel presente che nel futuro. E una “cattiva” abitudine, specularmente fa il contrario, cosa che però ci risulta spesso così difficile da ammettere che piuttosto ci inventiamo delle ottime scuse per mantenere una cattiva abitudine. Fin qui nulla di nuovo.
Ma come si fa, quindi, ad acquisire delle buone abitudini e ad abbandonare quelle cattive?
Non certo con la forza di volontà, come molti credono. In un libro molto interessante, La forza di volontà. Come sviluppare i muscoli del successo (titolo originale: Willpower: Rediscovering the Greatest Human Strength) Roy F. Baumeister e John Tierney citano molti studi scientifici sulla forza di volontà, dimostrando che è molto meno affidabile di quanto si creda. Soprattutto perché “si consuma”, si stanca come un muscolo. Per cui se al bar hai resistito alla brioche, arrivi al lavoro con meno forza di volontà di prima, e così via durante tutta la giornata.
Come insegno spesso a chi vuole effettuare un cambio di vita radicale in modo efficace e piacevole, un trucco valido per inserire buone abitudini nella propria vita è quello di creare dei pacchetti di microabitudini, legate tra loro: si parte da una azione facile e veloce da compiere e quando si è acquisita vi se ne lega un’altra subito dopo, così che compiuta la prima diventi presto automatico procedere con la seconda, poi con la terza e così via. La prima azione del pacchetto e il legame tra un’azione e l’altra vengono sostenuti così da dei trigger, degli inneschi: trovarsi in un determinato luogo, aver appena finito una cosa, un orario specifico della giornata, eccetera.
Si creano così pacchetti di breve durata che permettono di compiere ogni giorno piccoli passi per il benessere, la salute, la carriera, le relazioni, il divertimento e l’organizzazione personale. In una mezz’ora al giorno, ad esempio, si possono raggruppare almeno 6 ottime azioni da 5 minuti o meno, come un breve esercizio, farsi un frullato, mettere in ordine la scrivania, scrivere un messaggio ad una persona cara, rivedere i propri obiettivi del mese e compilare una to-do list per la giornata. Come farlo lo spiega bene lo scrittore americano S. J. Scott in vari suoi testi sull’argomento, e il sistema – provare per credere – è molto efficace.
Però è un metodo che ha due limiti, che fortunatamente noi, con l’intelligenza intuitiva, possiamo superare.
1 – Il primo limite è l’autosabotaggio: le tue resistenze profonde al raggiungimento di un obiettivo, ad azioni specifiche o anche in generale ad essere felice
Se, ad esempio, avessi sviluppato nel corso della tua vita delle credenze profonde simili a “se fossi magra sarei attraente e mi farebbe paura” o “l’esercizio fisico mi fa male”, quando nel tuo pacchetto di abitudini inserisci una mini azione legata al dimagrimento o all’esercizio fisico probabilmente troverai il modo di sabotare o quella mini azione o addirittura tutto il pacchetto.
Potresti trovarti, ad esempio, a svegliarti più tardi così da non avere tempo di compiere tutto il tuo pacchetto di abitudini o creare altri piccoli “imprevisti” che ti impediscono di avere la continuità necessaria a creare l’abitudine.
Un breve approfondimento sul tema delle credenze, come si formano e come influenzano la tua vita lo trovi in un articolo a parte (lo pubblicherò presto, e qui ci sarà il link).
Fortunatamente, le credenze profonde si possono cambiare e in modo più facile ed efficace di quanto tu possa immaginare.
Attraverso alcuni giochi che insegno ai miei clienti, possono eliminare in autonomia ogni resistenza alla nuova abitudine, all’obiettivo o al benessere in generale, sostenendo poi il cambiamento anche con credenze potenzianti, tipo “trovo il lato divertente di fare esercizio”, “mi sento a mio agio ad essere attraente” e così via.
Se vuoi avere più informazioni a proposito, visita la pagina degli eventi per scoprire se abbiamo in programma un seminario sul tema oppure scrivimi qui. Intanto rifletti: c’è un obiettivo o un’azione che senti particolarmente difficile per te?
2 – Il secondo limite è l’affidarsi solamente alla ripetizione per creare un’abitudine
Per carità, in mancanza di meglio, sicuramente repetita iuvant. Ma se i tuoi automatismi, anziché portarti a poltrire sul divano, ti portassero a fare più movimento anche senza accorgertene, quanto sarebbe più facile, più in linea con quello che ti viene naturale, assumere buone abitudini legate all’esercizio?
Anche questo è uno degli aspetti che si sviluppano naturalmente con l’allenamento dell’intelligenza intuitiva. Anziché aspettare più di un mese (alcuni studi dicono che ci vogliono dai 21 ai 284 giorni affinché un comportamento diventi un’abitudine con la ripetizione quotidiana) perché non trovarsi a preferire naturalmente, intuitivamente, quelle azioni che ci fanno bene, anche nel giro di pochi giorni?
3 – Il terzo limite è che molte persone non conoscono i propri punti di forza a sostegno di un’abitudine
Non siamo tutti uguali, neanche in materia di come portare avanti una buona abitudine. Questo lo puoi dedurre facilmente anche osservando come alcuni siano estremamente appagati dall’aver finito un compito, mentre altri rifuggano il concetto di “fine” anche senza saperlo.
Oppure, per alcuni è facile rispondere piacevolmente ad un trigger, un innesco auditivo come una sveglia sul cellulare, o un innesco spaziale (es. trovarsi in cucina) mentre per altri questi stimoli non sono adatti e vengono facilmente ignorati o posticipati indefinitamente.
Scoprire allora quale siano i tuoi trigger, i tuoi inneschi fa sì che tu possa crearti pacchetti di buone abitudini realmente facili da compiere. Per farlo, puoi innanzitutto scoprire quali siano i tuoi accessi favoriti all’intelligenza intuitiva grazie ad un test che troverai a breve su questo sito, in modo da poter cominciare da subito a crearti inneschi più personalizzati, che si basino ad esempio su una determinata emozione, uno stimolo fisico o altro, a seconda di quale aspetto ti appartiene di più.
Se vuoi sapere quando sarà disponibile il test basta che ti iscrivi alla mia newsletter in fondo a questa pagina è sarai tra i primi a saperlo.
Potrai scoprire quale sia il tuo canale di accesso preferito e crearti degli stimoli più facili per te.
In ogni caso, la raccomandazione è di inserire nuove abitudini con gentilezza verso te stesso e, soprattutto, una alla volta, anche se la tentazione di creare subito pacchetti è alta.
Se ti concedi di procedere passo per passo magari prendi anche la buona abitudine di rispettare i tuoi tempi, no?[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/6″][/vc_column][/vc_row]